Pourtè a murì ginè (far morire gennaio)

"Pourtè a murì ginè" è un evento organizzato dalla Proloco di Groscavallo quando 'muore' gennaio.

In un luogo che per un lungo periodo non vede il sole, la fine di gennaio è un evento da festeggiare; la festa è antica e radicata nel territorio, vede una partecipazione forte e locale.

Le feste della 'nuova luce' sono una tradizione secolare; una fonte inesauribile di notizie è il 'Calendario' di Cattabiani, che descrive nel dettaglio i riti diffusi in Italia  nei periodo forti dell'anno solare.

Vediamo qui a Pialpetta di Groscavallo condensarsi per eredità culturale molti dei motivi del festeggiamento di questo periodo.

Una prima considerazione è sul periodo carnevalesco con la forte valenza di sovvertimento delle parti che una volta all'anno fa da evento purificatore; 'semel in anno licet insanire', che nel passato veniva spesso modulato rovesciando le parti tra chierici e vescovi, a volte addirittura veniva irriverentemente vestito un somaro da vescovo e gli veniva fatta 'recitare' una messa a forza di ragli.
In questa festa locale si manifestano entrambi questi 'riti di passaggio', sia con le autorità religiose (abbiamo frati e ... papi!) che con la tipica festa carnevalesca di travestimento.
Ciò che rende particolare questo evento è l'"ammazzare gennaio" personificato da un figurante (ginè, gennaio) che viene percosso e dalla presenza di un orso.
La prima parte è probabilmente dovuta al lungo periodo in assenza di sole, che finalmente viene sconfitto con la nuova luce; una specie di Natale che dopo tre giorni dal solstizio festeggia la luce del mondo. In questa valle incassata si aspetta un mese per poterlo festeggiare veramente.
La seconda è dovuta allìorso, presente in queste valli nel passato,