Con la testa tra le nuvole fare il filo a Cristina

In un giorno di gennaio la facile passeggiata sul crinale tra la valle Tesso e la val Grande / val d'Ala suggerisce panorami inconsueti.
Le nuvole salgono, prima che mi raggiungano scatto qualche foto verso santa Cristina.

Il sole basso dell'inverno, i monti appena innevati, la sospensione del santuario tra le nuvole colorano questi scatti di un tono di oriente, quasi Cristina si trasformi nella sua vicina Kumari.

Ecco quanto ne scrivevo su Flickr (This is not Pothala), il 23 novembre del 2008:

... but Santa Cristina @ Ceres, Valade 'd lans (aka Valli di Lanzo - Torino)

<i> ...la cappella aveva già avuto una successione di rettori verso la fine del '300; e quindi non è affatto vero  che la cappella sia stata eretta soltanto verso la metà del '400.</i> (Silvio Solero)

Santa Cristina è una martire bambina, di 11 anni; non vuole rinnegare la fede cristiana e allora il padre le lega una pietra al collo per annegarla, non riesce nell'intento e la fissa alla ruota per bruciarla, viene immessa nell'olio bollente, chiusa in una fornace per cinque giorni, gli vengono applicati due serpenti, legata ad un palo è bersagliata dagli arcieri, le vengono strappate le mammelle e la lingua ed è infine trafitta al petto e ai fianchi.

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Kumari è una dea  che si incarna in una bambina; L'attuale Kumari Reale è Matina Shakya, salita al trono divino il 7 ottobre 2008. Verrà detronizzata all'arrivo del primo mestruo.

(Oggi, gennaio 2025: L'attuale Kumari reale di Kathmandu, la più importante tra le Kumari in Nepal, si chiama Trishna Shakya. È stata scelta nel mese di ottobre 2020, all'età di 5 anni, per succedere alla precedente Kumari, Manita Shakya, che aveva raggiunto la pubertà e quindi perso il suo status divino.)

Deve avere:
    * piedi proporzionati
    * braccia lunghe
    * segni circolari sotto la pianta dei piedi
    * occhi neri
    * ciglia come quelle di una mucca
    * pori della pelle ben delineati
    * nessuna cicatrice
    * una bella ombra
    * cosce di daino
    * organo sessuale non sporgente
    * seni poco appariscenti
    * denti regolari
    * lingua piccola
    * guance come quelle di un leone
    * corpo come un albero di banano
    * quaranta denti, e dentatura perfetta
    * pelle chiara e profumata
    * soprattutto non deve avere ferite né perdere sangue
    * voce morbida e limpida


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Non capisco, non capisco, non capisco queste differenze; da una parte la sofferenza, dall'altra la gioia di vivere pura e la bellezza. Non capisco perchè ci siamo sempre fatti del male e perchè si continua a vivere di una falsa religiosità orrenda. Quando entro in Chiesa cerco sempre un quadro con qualcuno che rida: non lo trovo mai.

 Forse sotto tutto c'è la <a href="http://www.flickr.com/photos/lumase/2971454918">bestia</a>, così magistralmente espressa da Lumase?

 

Ritornerò su questi concetti nel video 'La leggenda della scala di Voragno', inserendo nelle parole del protagonista le stesse domande davanti al portone di Santa Cristina:

In questo video dò l ìa parola su santa Cristina a Giovanni da Pescina, figura controversa di astrologo, alchimista, filosofo e santo con quel miscuglio di saperi necessario neisecoli passati; partito dalle Valli di Lanzo avrà fortuna nelle Venezie dove conoscerà le musiche delle figlie di Coro del maestro Vivaldi. Seguirà come medico le spedizioni nel Catai.

Nel giorno del giovedì santo 1722, dopo lunga latitanza, viene catturato al termine di un pellegrinaggio tra Bracchiello e Santa Cristina; viene eseguita la condanna al rogo.
Tra le fiamme e le allucinazioni provocate dal miscuglio della masca Laronima (Nimah) impazzisce di dolore per aver lasciato la sua adorata figlia bambina.

Il suo spirito non si accorge della morte.

Così ogni anno al giovedì santo ripercorre quell'itinerario, ogni volta sistemando un pezzo della scala, fino al giorno in cui lascia libero il ricordo della figlia affidandola a Santa Cristina, sciogliendo finalmente il suo legame con questo mondo.iovan a giovedì santo ripercorre quell'itinerario, ogni volta sistemando un pezzo della scala, fino al giorno in cui lascia libero il ricordo della figlia affidandola a Santa Cristina, sciogliendo finalmente il suo legame con questo mondo.